ACCESSO AGLI UFFICI COMUNALI SETTORE AFFARI GENERALI FINANZIARI

Ultima modifica 14 febbraio 2022

Dal 1° febbraio 2022 al 31 marzo 2022, per poter accedere agli uffici pubblici è obbligatorio per ogni cittadino  essere in possesso ed esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 (Green Pass), compresa quella che si ottiene effettuando un tampone con esito negativo (Green Pass base); tale obbligo si estende anche ai bambini che hanno compiuto i 12 anni.

La certificazione necessaria e sufficiente richiesta per l’accesso a tutti i servizi del Comune di Triggiano è, dunque, rappresentata dal Green Pass Base, ottenibile da vaccinazione, guarigione o tampone negativo in corso di validità; i controlli potranno essere effettuati dal personale addetto sia al momento dell’ingresso nell’edificio, sia durante la permanenza presso gli Uffici Comunali.

Quest’obbligo è stato introdotto dal Decreto Legge 7 gennaio 2022, n. 1, art. 3 comma 1-bis lett. b recante “Estensione dell’impiego delle certificazioni verdi Covid-19”.

Per maggiori dettagli si rimanda al DPCM del 21 gennaio 2022 che, invece, definisce le esigenze essenziali e primarie legate alla salute, alla sicurezza ed alla giustizia, per il soddisfacimento delle quali non è richiesto il possesso del Green Pass.

Infine, si precisa che dal 1° febbraio l’obbligo di Green Pass base è richiesto anche per l’acceso ai servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali.

Le norme valgono indipendentemente dal colore della propria regione, zona bianca, gialla, arancione, rossa.

Le relative verifiche sono rimesse ai titolari, ai gestori ed ai responsabili dei relativi servizi o uffici, che saranno tenuti ad accertare che l’accesso presso le proprie strutture avvenga nel rispetto delle misure previste. In caso di mancato rispetto, sarà applicata la disciplina sanzionatoria prevista dall’art. 4 comma 1 del Decreto Legge n. 19/2020, convertito in Legge 32/2020, la quale stabilisce che, salvo il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 ad euro 1000.