Lama San Giorgio

Ultima modifica 25 novembre 2019

Nel barese il territorio costiero e subcostiero è caratteristicamente segnato da incisioni erosive, definite "lame". La loro formazione è relativa a quella dei calcari mesozoici. La più estesa di queste lame, nell'ambito della provincia barese, è Lama San Giorgio.

La vegetazione presente nel corso vallivo è varia e si può notare anche la compresenza di più ambienti fitoclimatici. Lama San Giorgio lascia ammirare quello che è il paesaggio "originario" del territorio, ormai profondamente mutato per via di trasformazioni agronomiche. Il corso della lama rivela una varietà di insediamenti umani. Attraverso i resti e le testimonianze abitative si può leggere la storia di questo territorio dalle visitazioni neolitiche ai villaggi preclassici e classici, fino alle ville ottocentesche che si trovano ai margini della lama stessa.

Il valore di questa risorsa, sia a livello ecologico che paesaggistico, è stato spesso sottovalutato, ma la crescente richiesta di conoscenza e di fruizione della natura ha portato ad articolare l'ipotesi dell' istituzione di un "Parco territoriale". Il parco avrebbe un'estensione che parte dalle propaggini sud-orientali delle Murge fino a giungere al mare, gli estremi sarebbero Lama Diurno nel territorio di Sammichele e la foce di S. Giorgio in territorio barese.

Il Parco Territoriale andrebbe a configurarsi come il polo "naturale" della struttura metropolitana del sud-est barese. Importante sarebbe mantenere invariate alcune vocazioni del territorio stesso: nell'area noiana, il parco, si andrebbe a definire come una sorta di "giardino" urbano, le aree utilizzate per l'agricoltura rimarrebbero di proprietà privata.

Interessante è anche la salvaguardia di zone ad interesse archeologico, di cui alcune, già sottoposte al vincolo ex Legge 1089/'39, come per esempio Monte Telegrafo a Triggiano o l'Annunziata a Rutigliano. Per queste realtà potrebbe realizzarsi l'istituzione di Riserve Archeologiche. 
La nascita del Parco porterebbe non solo alla tutela, ma anche alla valorizzazione dell'area a livello geologico, eco-paesaggistico e faunistico in primis, ma anche e soprattutto storico-architettonico, archeologico e antropico.

La fruibilità del parco dovrà essere completa sotto tutti gli aspetti: necessaria, perciò si rivela la creazione di un percorso comodo e suggestivo per raggiungere e attraversare il territorio. Si è pensato, quindi, ad una passeggiata alberata, attraverso boschi di fragno e roverella, i ciliegeti e i mandorleti terrazzati, fino a scoprire le tracce di antichi insediamenti rurali e, poi, finalmente giungere al mare.